Nuovo percorso teatrale

Da un anno frequento un gruppo di auto-mutuo aiuto sulle dipendenze affettive presso l’associazione Donna chiama donna, di cui di recente sono diventata facilitatrice. Alcune delle volontarie dell’associazione partecipano, insieme ad altre delle associazioni  La Clessidra e ArciRagazzi, a un gruppo di teatro guidato da Ketti Grunchi che mette in scena spettacoli intorno agli argomenti delle donne, dell’affettività e dintorni (argomenti che mi stanno molto a cuore). Ad esempio l’ultima pièce che hanno portato sul palcoscenico è I monologhi della vagina.

I monologhi della vagina

Qualche settimana fa ho chiesto a una coordinatrice dell’associazione se potevo partecipare a questo gruppo. Quando mi ha detto di sì e mi ha messo in contatto con una delle volontarie che pvi prendono parte mi sono subito mobilitata per fare la prova e decidere in seguito cosa fare, anche se ero decisa ormai al 90%. Avevo voglia di conoscere Ketti Grunchi (deliziosa e bravissima), avevo voglia di riuscire a mantenere il mio percorso di ricerca teatrale senza svenarmi (mi mantiene in forma dal punto di vista emotivo), e avevo voglia di collegare i punti: sto andando in quella direzione, il lavoro intorno a quegli argomenti, e voglio che tutto converga in modo ottimale, voglio che ogni impegno e ogni risorsa siano funzionali al progetto che ho in mente.

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