Una ragazza canta con le cuffie e si vergogna quando qualcuno le passo vicino, smette di cantare per un po’ e quando è di nuovo da sola riprende. Che voglia di dirle non fermarsi mai.
Inciampo in me stessa, la scrivania si riempie di carte da smaltire, le stanze mi chiamano a squarciagola, il disordine diventa per l’ennesima volta una condanna autoinflitta. Mi dico di fermarmi ma la mia voce sembra perdersi in un bunker sigillato.
Arriva, la voce, alla fine arriva.