Crescita | Scrittura autobiografica

little girl alone in a bus stop

Qualche settimana fa parlavo di un laboratorio di scrittura autobiografica che mi è piaciuto assai, anticipando gli esercizi fatti e le mie impressioni al riguardo. Eccovi, dunque, i testi prodotti in quegli esercizi.

Per prima cosa abbiamo scritto a getto continuo per 15 minuti, senza sosta. Dopo un confronto tra i partecipanti siamo passati alla seconda fase, che consisteva nel sottolineare le parole chiave, differenziandole a seconda del periodo della vita a cui le associavamo: infanzia, giovinezza, maturità. Le parole appartenenti a più periodi hanno la formattazione doppia o tripla: infanzia + giovinezza, oppure giovinezza + maturità.

Ecco il primo testo:

Respiro, tranquilla. La luce dell’aula lancia disegni sul quaderno, vedo tre mani che reggono una matita. Sono qui e scrivo e penso quasi senza pensare.

È una sorta di raccolta differenziata in cui quanto sembrava destinato all’oblio, se non addirittura alla distruzione, riprende vita o diventa seme di nuova vita.

Qualche giorno fa, nel raccontare la mia storia, ho visto, anzi guardato, in prospettiva ciò che ho fatto finora. È tanto. Solo che non mi ero mai soffermata sulla visione d’insieme. Di solito ci si sofferma sui dettagli, su singoli aspetti di noi stessi o di questioni che ci interessano. Osservare il tutto, invece, è attività assai rara, che si tende a lasciare per l’ultimo dell’anno. Come se ci fosse una sola occasione annuale deputata all’analisi, al bilancio, a tirare le somme – o le sottrazioni – di quanto abbiamo fatto o vogliamo fare.

Con le mie figlie ho creato un piccolo rituale quotidiano di riflessione. Secondo un amico è una preghiera laica, io la vedo come un momento di pausa e di condivisione la sera, dopo che abbiamo letto qualche racconto e abbiamo spento la luce, ci raccontiamo che cosa ci è piaciuto e che cosa non ci è piaciuto della giornata appena conclusa. Le bambine raccontano spesso cose tipiche da bambini, altre volte toccano argomenti molto delicati e importanti. Anzi: tutto ciò che dicono è importante, perché tutto hanno vissuto pienamente in prima persona e perfino i capricci sono stati fonte di reale sofferenza per loro – e per me! Anch’io dico la mia, cercando spesso di filtrarla un po’ alla misura della loro comprensione o spingendomi giusto qualche millimetro oltre i loro limiti per stimolarle a crescere. È un bel momento di crescita per tutte e tre. L’ho “istituito” perché volevo che ogni giorno andassero a letto sapendo di aver vissuto e fatto cose belle, sapendo che la vita è fatta sicuramente di tante difficoltà e spesso frustrazioni, ma soprattutto di bellezza e gioia.

Ultimamente mi rendo conto, sempre con maggiore chiarezza, di quanto mi diano le mie bimbe. Quanto bene, quanto amore, quanta fame di vita, quanta voglia di imparare, conoscere, sperimentare. I loro musi e i loro sorrisi sono porte che si moltiplicano, sono sorgive che un po’ alla volta portano al mare.

Anni fa sono stata davvero in crisi come mamma. Anzi, la storia è lunga: da piccola (15, 18 anni) mi dicevo che non era il caso di avere figli, che già di mio ero piena di casini, cosa avrei potuto offrire a un figlio? confusione? smarrimento? Pensavo che dovevo prima risolvere le mie cose, poi caso mai pensarci – quindi non avrei mai avuto figli. Poi a 27 anni ho rinunciato a occuparmi di me e ho figliato in modo banalissimo – per “costruire” un rapporto con il mio compagno, figuriamoci! Quando mi sono separata pensavo che non sarebbe stato possibile avere un rapporto sereno con le bimbe, mi sentivo talmente incompleta, talmente cantiere aperto… Oggi posso dire, dopo aver sudato tanto, che mi sbagliavo.

Qua si spalancano finestre a bizzeffe! Ne scriverò più avanti, per ora mi limito a riportare quanto è stato fatto quel giorno.

Insomma, abbiamo trascritto le parole chiave su un foglio, dividendole per periodo della vita e cercando una “parola-sintesi” per ognuno di essi:

> INFANZIA

  • scrivo
  • dettagli
  • osservare
  • tutto ciò che dicono è importante
  • in prima persona
  • limiti
  • crescita
  • fame di vita
  • sorgive

Sintesi: in prima persona

> GIOVINEZZA

  • scrivo
  • oblio
  • distruzione
  • sottrazioni
  • capricci
  • crescita
  • crisi
  • confusione
  • smarrimento
  • costruire
  • incompleta
  • cantiere aperto

Sintesi: sottrazioni

> MATURITÀ

  • respiro
  • luce
  • scrivo
  • seme di nuova vita
  • raccontare
  • prospettiva
  • osservare
  • analisi
  • rituale quotidiano
  • riflessione
  • condivisione
  • io dico la mia
  • crescita
  • bellezza
  • gioia
  • fame di vita
  • costruire
  • cantiere aperto

Sintesi: seme di nuova vita

Infine abbiamo cercato la sintesi delle sintesi, nel mio caso: crescita.

Grande è stata la mia sorpresa nell’apprendere che le mie parole associate all’infanzia sono prevalentemente positive e quelle della giovinezza, invece, prevalentemente negative e distruttive. La maturità è promettente, questo sì!

Torno domani con l’altro esercizio.

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