in su, in su, come una bambina che vuole fare la grande

Palazzo in contrà Porti, a Vicenza

ho energia, ma non proprio costruttiva, e va a singhiozzo.

piccole scoperte o meglio conferme

a volte vado troppo veloce e mi piacerebbe essere più avanti nella strada da percorrere

“agisci e non essere agita”, mi dice qualcuno…

agisco agitata 🙂

e non dovrei!

il discorso è lungo e complesso. si tratta soprattutto di agire in modo consono con le mie capacità e con i miei bisogni, che però spesso ignoro. mi inganno sulla loro natura (sia delle capacità che dei bisogni) per illudermi di essere altrove, non più qui, non più così. ma, com’è logico, in questo modo non si va molto lontano.

basta una piccolezza per cadere tutto, e per fortuna.

per fortuna, o per mia fatica, non costruisco più di 2 piani di palazzo abusivo

ma vorrei tanto essere capace di non iniziare neanche il primo piano se non ho messo giù il piano terra

e invece ogni volta salto in su, in su, come una bambina che vuole fare la grande

nel senso di me più grande di quanto sono veramente. non posso pensare di correre se prima non ho imparato a stare sui miei piedi e a camminare.

ci sono tempi fisiologici, impossibili da prevedere (potrebbero essere brevi o lunghi) ma soprattutto impossibili da forzare

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