Chi lavora quotidianamente con le donne vittime di violenza ne conosce i sensi di colpa e il senso di diffidenza e di sospetto che suscitano se decidono di allontanarsi dal partner. Il fatto che fin da bambine abbiano interiorizzato come “qualità” femminili il sopportare, il saper tacere, l’abnegazione, la disponibilità totale e la responsabilità del buon andamento della relazione, può produrre già di per sé un’asimmetria nella coppia in quanto codifica che da tali “virtù” ci sia qualcuno che ne trae vantaggio.
E se queste “qualità” conferiscono alla donna identità e una percezione di sé come detentrice di un ruolo ben definito, l’allontanarsene può significare il venire meno a principi morali fortemente radicati con i sensi di colpa di chi ha preteso intraprendere una strada che può suscitare riprovazione.
Crimini segreti. Maltrattamento e violenza alle donne nella relazione di coppia, di Giuliana Ponzio
No me gustaría morir sin haber aprendido a hablar italiano.Mile bacci, Mariela.
Bellissima e precisissima descrizione. Come non condividerla?Ho letto anche gli articoli relativi agli stalker. Ti capisco, ho vissuto la stessa cosa e non sono riuscita ad avere nessuno dalla mia parte.Anzi, sono passata IO da stalker. Ironia della sorte.E’ brutto doversi nascondere su internet, per paura che LUI mi trovi.Un abbraccio.
Hugo: besos a ti también, vuelve por aquí que te enseño algo de italiano ;-)Pebble: infatti, nei casi di violenza non fisica è difficilissimo avere un minimo di supporto. Chi non ha vissuto questo genere di maltrattamenti fa fatica a capirli, a pensarli come realtà estremamente logorante e distruttiva. Un abbraccio anche a te!
Ho ritornato, professoressa!