Realizzazione di sé e affermazione di sé

lines of my right hand

La realizzazione, anche se si riferisce all’essere, non può avvenire senza il confronto con il fare: siamo (anche) il prodotto di relazioni (con il mondo, con gli altri, con il fare). Se io ti chiedessi chi sei, cosa mi risponderesti? Potresti dare una risposta senza evocare l’alterità, nemmeno indirettamente? Se realizzarsi è “vivere la vita in equilibrio con chi si è, indipendentemente dal fare”, vuol dire che abbiamo fatto i conti con il fare (l’azione), e quindi che interagiamo in modo equilibrato con il mondo, non che siamo scissi (anche se, in fondo, siamo tutti un po’ scissi).

Poi: parliamo di affermarsi o di affermazione di sé? Perché sono cose diverse. Una cosa è dire “un professionista affermato”, che implica il riconoscimento da parte degli altri (che spesso si ferma in superficie) e che non implica necessariamente una realizzazione di sé. Un’altra cosa è l’affermazione di sé, che comprende l’equilibrio tra il dare e il ricevere, la passività e l’aggressività, il dire e l’ascoltare.

La realizzazione di sé avviene (fra le altre cose) attraverso l’affermazione di sé, o assertività, cioè la capacità di essere con l’altro senza imporsi né scomparire nell’ombra. Così anche se il tuo fare non è vicino al tuo essere (ad esempio: se fai un lavoro in cui non ti riconosci) puoi comunque affermare te stesso.

Ora, per realizzarsi basta affermarsi? No. Per quanto mi riguarda, posso dire che mi avvicino molto all’affermazione di me, perché finalmente riesco ad aderire a me stessa la maggior parte del tempo. E ciò mi rende felice, anche quando sono triste. Per la realizzazione, invece, ci vuole ancora un bel po’.

A questo proposito mi segno da leggere il libro Realizzazione di sé e sicurezza interiore, di Maria Menditto, che pare fare al caso nostro. Il fatto che sia edito da Erickson è già una buon indicatore di qualità, e la sezione “contenuti” dà ulteriori segnali positivi. In più è disponibile online la premessa al libro. Sullo stesso argomento ho anche trovato un breve testo, che sembra essere un intervento a un convegno: è una buona bussola riassuntiva del pensiero di Maria Menditto. Non posso ancora dire di condividerlo in pieno, visto che ho letto soltanto il pdf allegato e parte della premessa, ma pare interessante e utile per capirne di più.

Bene, ora posso dormire. Ero già rimasta su fino a tardi per sistemare una sceneggiatura e il corpo mi chiamava a letto, ma la testa sapeva che mi sarei girata mille volte pensando alla realizzazione, affermazione etc, per cui ho preferito scrivere subito.

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